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Giugno 2006

Piazza Matteotti
Torrita di Siena (SI)

   

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TORRITA BLUES 2006

Gli artisti

 


Max de Bernardi

Mick Abrahams
Il leggendario chitarritsta dei Jethro Tull


 

Alla fine degli anni sessanta si assiste in Inghilterra alla nascita di un gruppo di chitarristi rock di formazione blues, tra i quali citiamo Eric Clapton, Jimmy Page, Jeff Beck, Rory Gallagher, Peter Green…… e Mick Abrahams. A quel tempo l’abilità di Mick Abrahams alla chitarra era considerata al pari dei suoi contemporanei, ed ora, circa trent’anni dopo, egli suona meglio che mai. Le radici della carriera musicale di Mick sono le stesse di tutti gli aspiranti chitarristi nella metà degli anni sessanta, prendendo parte in gruppi di R&B quali “The Hustlers”, “The Toggery Five”, “Screaming Lord Sutch”, “Neil Christian’s Crusaders (per sostituire Jimmy Page) e la sua band McGregor’s Engine. Alla fine del 1967 è uno dei fondatori di “Jethro Tull”, band che già nel 1968 ha costruito una reputazione basata sulla chitarra blues di Mick e il flauto “selvaggio” di Ian Anderson. Il loro particolare “gusto” blues, jazz e rock lo ritroviamo nel primo album “This Was”, un successo immediato nel Regno Unito. Ma le loro forti personalità li porta spesso a delle incompatibilità per cui Abraham decide di lasciare il gruppo nel 1968. Mentre “Tull” intraprende una nuova via lontana dal blues sotto la guida di Anderson, Mick forma la sua band “Blodwyn Pig” con un amico hippy reduce da un’esperienza buddista. I loro due album, “Ahead Rings Out” (1969) e “Getting To This” (1970), sono una piacevole amalgama di blues “progressivo” e di influenze jazz del sassofonista Jack Lancaster; entrambi gli album restano ai vertici delle classifiche del Regno Unito per molte settimane. Anche l’America accoglie favorevolmente la band nel corso di due tour. A questo punto il destino della band sembra essere uno dei più rosei ma le differenze musicali si fanno sentire e Mick lascia il suo stesso gruppo, il quale si scioglie essendogli venuta a mancare l’ ”energia vitale”. I primi anni settanta vedono Mick a “Top Of The Pops” e “In Concert” a Radio One con la “Mick Abrahams Band” mostrando due album rock basati su una fantastica chitarra (“A Musical Evening With Mick Abrahams” (1971), “At Last” (1972)). La band incontra un grande successo in tutta Europa ma le compagnie discografiche sono meno incoraggianti; dopo una breve riunione di Blodwyn Pig nel 1974, immortalata “live” da Radio One, un disilluso Mick Abrahams lascia il mondo della musica professionistica. Ora, nel nuovo millennio, il lavoro di incisione di Mick Abrahams è più attivo che mai. Dopo aver dedicato il resto degli anni settanta ad altre attività, apparendo solo occasionalmente in concerti benefici per ricordarci cosa fosse un grande chitarrista, Mick, persuaso dall’entusiastica risposta dei fans, decide di “resuscitare” “Blodwyn Pig”. Lontano dallo sfruttare le passate glorie, Mick ha dedicato gli anni novanta alla scrittura e all’incisione di nuovi brani, sia con “Blodwyn Pig” che da solo. Il disco “All Said And Done” (1991) comprende una selezione di nuove canzoni e di successi dal vivo, mentre “Lies” (1993) è una raccolta di brani d’autore. Il dinamismo della band in concerto è “catturato” nell’album live “All Tore Down” (1994); l’album solista “Mick’s Back” è caratterizzato da una musica blues elettrica e contiene quattro nuovi brani e diversi “standard”. Nel frattempo ha partecipato come ospite in album di altri artisti , notoriamente per l’album tributo a Peter Green. Nel 1996 incide un rimarchevole album (“One”) basato sulla chitarra acustica accompagnata in quattro brani da mandolino, armonica, e dal flauto dell’ amico dei tempi di “Jethro Tull” Ian Anderson. Il ritorno alla collaborazione con Anderson risale ai primi anni novanta con un paio di apparizioni “live” per i raduni dei fans, ed è continuata con la speciale apparizione di Mick in qualità di ospite ai concerti di “Jethro Tull”; anche Ian ha partecipato in qualità di ospite ad alcuni concerti dei “Blodwyn Pig”. Mick continua a produrre musica: “See My Way” dimostra ulteriormente la sua abilità musicale in vari generi; si avvale della collaborazione di artisti quali Elliott Randall, Dave Bronze, Geoff Whitehorn e Jim Rodford, per citarne solo alcuni. E’ questo forse il miglior album di Mick, album che evidenzia in lui un nuovo interesse in qualità di produttore, ma che rimarca la sua dedizione alla scrittura e produzione di grande musica di influenza blues, country, rock e jazz. I fans hanno accolto il ritorno di Mick con grande entusiasmo.
Nell’occasione MICK ABRAHAMS si presenta in trio con CLIVE BUNKER, il mitico batterista con il quale ha diviso i primi passi nei Jethro Tull, ed il bassista ANDREA GARAVELLI, solitamente con Beggars Farm.



 


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