Presentazione |
Riccardo "Wolf"
Castellini, voce e armonica, il "front man" del gruppo, in
realtà un malriuscito esperimento genetico; Paolo "Mr. Happy"
Rafanelli, voce e chitarra, lo spirito texano nascosto in un
sinistroide frustrato; Andrea "Piffe" Parrini, una sorta di
cyberbassista nevrotico e Giovanni "Doc" Buti, batteria, medico
anestesista, in realta' pusher specializzato nel protossido di
azoto. Per dovere di cronaca, citiamo il predecessore del
Rafanelli, e cioè Marco "T-Boy" Muzzi, del quale parleremo in
seguito.
Nascono nel 1994 con lo stile di Chicago, ma il loro show e`
molto piu fruibile e trascinante, fatto di sensuale e torrido
blues con influenze funky ed emozionanti incursioni nel soul.
Suonano con un certo stile gli standard del blues (Muddy Waters,
Robert Johnson, Little Walter), rhythm `n blues (Big Joe Turner,
Fats Domino) e soul (Rufus Thomas, James Brown) oltre a numerose
composizioni proprie dai testi piuttosto volgari e scollacciati.
I Blues Drivers dal 1994 calcano con successo le scene di vari
locali di Firenze, Prato, Pistoia, Pisa, Grosseto, Arezzo, Isola
del Giglio, ma suonano anche al di fuori della Toscana.
Nel 1995 partecipano al Sinistrock `95 e si esibiscono dal vivo
al programma "Il popolo del Blues" condotto da Ernesto de
Pascale su Controradio. Il 1996 li vede partecipanti alle
selezioni del Pistoia Blues. La loro ascesa e' ormai
inarrestabile; nel 1997 suonano al Chianti Blues Festival,
minacciano l'ordine costituito durante un memorabile concerto
nell'auditorium del penitenziario di Sollicciano e si esibiscono
a Nocera Umbra per i terremotati, tanto, ormai....
Col 1998, l'apoteosi: suonano al Palasport di Firenze
nell`ambito dell' "Incontro Internazionale dei Giovani"
organizzato dall` Arcidiocesi, presentato da Red Ronnie.
Nel 1999 continuano la loro intensa attivita’ live tra clubs,
feste, e matrimoni alternando la musica ad altre occupazioni
piu’ dignitose e, diciamolo, piu’ redditizie. Da segnalare la
memorabile esibizione allo “Swatch Wave Tour” del 17 settembre
al Piazzale Michelangelo, dove, a dispetto delle mode e delle
tendenze di fine millennio, hanno propinato all’incredulo
pubblico di surfisti anni ’90 il loro classico repertorio di
buon blues.
Dal 2000 si ha una lieve flessione nella loro attività live,
anche a causa dell’evolversi delle situazioni: nel 2002 il Buti
convola a giuste nozze con una delle Drivettes Laura; l’anno
successivo il Muzzi se ne va in Portogallo appresso ad una donna
e, nel 2004, il Buti e la Laura sfornano una Blues Driver di
seconda generazione: Elisa, la quale, a poche settimane di vita,
invece che amene ed innocenti canzoncine da bambini, ascolta gli
Who. Con l’arrivo del nuovo chitarrista Rafanelli i Blues
Drivers definiscono “luminoso” il loro futuro, denotando quindi
una certa consapevolezza di sé, una vera maturazione musicale e
anche un lieve rincoglionimento.
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