Torrita Blues editoriale : Burning Love by Roy Roberts

Roy Roberts incomincia la sua carriera musicale nei primissimi anni '60 al seguito di coloro che sarebbero poi diventati delle icone del soul (Otis Redding, Solomon Burke, Eddy Taylor) per incidere poi a proprio nome nel 1971 "The Real Thing", il suo primo successo importante.
In seguito si ritira dalle scene per lavorare come sideman in studio di registrazione, come produttore e per dirigere la sua propria casa discografica fino a quando nel 1993 non si presenta in pubblico con un album intitolato "Introducing Roy Roberts".
I suoi dischi successivi, compreso questo che non ha niente a che vedere con l'omonimo hits di Elvis Presley del 1972, mantengono inalterato il suo particolare stile: soul-blues grazie al quale è diventato famoso e con cui sta lanciando Priscilla Price, Floyd Miles, Patty Benson.
La prima delle due covers presenti nel Cd è una stupenda versione di "Let's Straighten it Out" di Benny Latimore, mentre la seconda è il romantico Mid-Tempo "I'm in love" che Bobby Womack scrisse per Wilson Pickett e che nel '67 si posizionò al quarto posto della classifica R&B. Le altre 8 tracce, scritte e prodotte da Roberts, fondono il soul e blues in una giusta armonia creando un sound nel quale, come già ricordato, il chitarrista-cantante della north Carolina eccelle: particolare impatto emotivo viene dal Mid-tempo "Coudn't see the tears for the rain" come pure dal toccante slow "The next Time" nel quale la parte del leone tocca all'indispensabile sezione fiati che "scorta" gli assoli chitarristici di Roberts.
"Leave my woman alone" è un funky blues alla Albert King. Incantevole il solo di apertura di "I've got troubles" che, se ancora ce ne fosse bisogno, convince del virtuosismo di Roy Roberts.
Coloro che amano questo genere od altri musicisti della East Coast come Mighty Sam McClain o Little Buster saranno ampiamente gratificati da "Burning Love"

Franco Rubegni