Sea
of Cortčz č l'evoluzione naturale del progetto Cortčz, il cui
album d'esordio
Silent Boogie (Rough Vallone, 2002) ha fatto spendere belle parole
a riviste musicalmente agli antipodi come Il mucchio selvaggio e
Il blues. Lasciato
amichevolmente Gordon al folk pił tradizionale, arruolate le menti
creative di Mirko Monduzzi e di Bubi Staffa, Sea of Cortčz prosegue
la sua avventura in diagonale nella musica afroamericana.
Ovvero:
blues&folk (with a psichedelic twist).
Gli
ingredienti: feeling, chitarre, tamburi, killer loops e
percussioni libere.
Blues slabbrato, a bassissima fedeltą lasciato decantare fino a
che non č
lo si č recuperato in cantina arrugginito e cigolante. Un'anima
d'annata e una dannata. Suoni della frontiera in una terrazza affacciata
sul vuoto. Due chitarre, pulsazioni impreviste e poco
altro.Vecchia America e Vecchia Romagna. Palla lunga e pedalare.
Sea of cortčz
mirko monduzzi - chitarra
antonio gramentieri - chitarra/voce
bubi staffa - percussioni/voce
denis mitchell - batteria/voce
IL PROGETTO
Dopo aver
collaborato per anni con tutti i nomi pił conosciuti del blues nazionale
ed internazionale (Memphis Horns, Derek O'Brien, Jono Manson, Preston
Hubbard, Andy Forest, James Thompson, Cheryl Porter) dopo aver molto
viaggiato, inciso dischi, calcato i palcoscenici dei festival
pił prestigiosi
insieme a varie formazioni (Pistoia Blues, Alcamo Blues, Castel
San Pietro Blues, Trasimeno Blues), i musicisti di sea of
Cortčz hanno
scelto di concentrarsi insieme su un percorso originale, all'insegna
della ricerca e del recupero dello spirito pił autentico dei suoni
di matrice afroamericana. sea of Cortčz parte dalle strutture
del blues
rurale per aprire progressivamente l'orizzonte sonoro a
strutture vicine
al folk, alla psichedelia e alle molteplici sfumature dell'american
music. Tutto mantenendo la rotta di navigazione su un suono
soffuso, dinamico, raffinato, composto di pochi elementi. C'č
chi ha
chiamato il loro suono, in ossequio alle nuove tendenze,
alt-blues, o post-blues.
Pił semplicemente: minimalismo elettro-acustico spogliato di ogni
orpello, carico di feeling. Blues minimale, a volumi bassi, a impatto
controllato, a velocitą rallentata. Eppure carnale, scuro, ipnotico,
ineludibile. Il boogie silenzioso č un suono che attinge a piene
mani dalla tradizione della roots music senza essere didascalia.
Che sa mantenersi vitale, imprevedibile, in movimento. Come
sempre: un progetto
che va per la sua strada. In trio, senza basso, da
qualche parte
fra Jimmy Reed e il futuro.
dicono di noi:
ROOTSHIGHWAY :
"un gustoso trio romagnolo che gioca la carta vincente di
un approccio minimalista
e sensuale alla materia, fuggendo dai luoghi comuni. Silent Boogie
preferisce i chiaroscuri al gesto plateale, tenendo a freno solismi
e impennate elettriche, per concentrarsi su una resa d'insieme.
Il risultato finale č un intrigante incontro tra gli accenti
del pił torbido
blues rurale, con i fantasmi del Delta liberi di scorazzare ed un
approccio moderatamente alternativo, se mi passate il termine,
quasi a
voler rileggere la tradizione con un trasporto meno viscerale e
pił sottile.
Che sia nato un "low-fi blues" all'italiana?"
LA NUOVA
FERRARA :
"A riscaldare il clima, i Cortčz, tre musicisti eccellenti
che hanno fatto
del blues la loro bandiera, ricavandone un sound discreto
ed elegante,
carico di feeling e di quel "silent boogie", come loro
stessi lo
definiscono, fatto di sonoritą morbide e quasi sussurrate"
BLUESTIME :
"Il loro sound si rifą alle radici del blues acustico
tradizionale per poi
aprirsi a soluzioni e sonoritą pił contemporanee, legate a una
visione
d'insieme molto ampia dell'American music, nelle sue svariate forme
espressive (roots-rock, songwriting,...)".
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